Invidia
Sibila e striscia
La serpe ne li verdi occhi
che la ragion acceca
e il cor avvelena
m’appartiene quel tuo desiderar dolce
e appassisce al tocco mio
che lesto me ne approprio
e lontan getto
capricci di serpe
ringhio di bestia
sibila e striscia
la serpe ne li verdi occhi
l’invidia fu il mio peccar
biforcuta la maligna voce
c’or striscia vano e nulla può
c’or soffre la pena sua
nella sete senz’acqua
e nel buio blu sguazza la serpe
che tutto vuole e nel nulla
eterna si consuma
Maria Grazia Splenito 5Ap