Titanic: riemergono i dubbi e affondano le certezze

Una storia risentita milioni e milioni di volte: un transatlantico britannico affonda dopo uno schianto contro un iceberg. E se non fosse stato l’iceberg la causa di tutto?
L’RMS (Royal Mail Ship) Titanic era un transatlantico britannico della classe Olympic ed era, al tempo, una delle navi più grandi e veloci, se non proprio la più grande, arredata con oggetti sfarzosissimi e lussuosi e sarebbe dovuto arrivare a New York, in America, da Southampton, nel Regno Unito, come dimostrazione della superiorità marittima inglese, informazione che veniva già anticipata dal nome che derivava dai Titani, figure della mitologia greca che rappresentavano le forze primordiali del cosmo. Come si sa però, non ci arrivò mai, affondando il 15 aprile 1912 nell’Oceano Atlantico per un impatto contro un iceberg, una sontuosa montagna dighiaccio. Oggi, dopo ben 109 anni, la causa è ancora aperta: è stato l’iceberg la causa o c’erano motivi più grandi alle spalle?
Partiamo dicendo che, ancor prima di entrare in mare aperto, il comandante Edward Smith ebbe un cattivo presentimento infatti, quando una nuova nave lasciava il porto, le altre navi presenti dovevano salutarla, ma quel giorno nessuna nave lanciò la propria sirena. Questa cosa turbò il comandante che, tuttavia, partì. La ”sfortuna” non era ancora finita. Nel momento in cui le eliche furono azionate causarono un’assurda turbolenza che fece spezzare le corde di un altro transatlantico, il ”City of New York”, che derivò vicino al Titanic a una distanza di circa due metri, rischiando, con un colpo, di causare un disastro maggiore. Ma anche questa volta fu più lo spavento che l’effettivo danno. La sera del 14 aprile (notte in cui accadde il disastro) Jack Philips, un ufficiale radiotelegrafista, ricevette non meno di cinque messaggi d’allerta da parte di navi che avvertivano la presenza dei grandi iceberg, Jack, però, non avvisò il capitano e preferì occuparsi dei telegrammi dei ricchi passeggeri che volevano contattare parenti e amici. Bisogna notare che il suo avviso avrebbe potuto fare la differenza. Ma non è tutto qui, è noto che l’iceberg avesse dimensioni colossali e i due generali di vedetta avrebbero potuto avvistarlo se solo avessero avuto a disposizione dei binocoli, l’unico paio era chiuso in una cassaforte a due mandate. Un altro dettaglio, emerso dall’estenuante lavoro di ricerche del giornalista Senan Melony, è la presenza di una bruciatura a lato del transatlantico dovuta a un incendio nello scafo che ridusse la resistenza dell’acciaio dell’’Inaffondabile’ del 75%. Benché minuzie, questi particolari, se fossero stati troncati sul nascere, avrebbero potuto salvare più di 1500 persone dal loro inesorabile destino. Quindi la domanda è facile da intuire: se ci fosse stata più accortezza, il Titanic sarebbe affondato?

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