L’intelligenza, una prerogativa esclusivamente umana?
Specialmente durante le notti oscure capita spesso di sentirsi osservati dalla folta vegetazione che circonda una vasta radura, e se in realtà lo fossimo davvero?
Secondo Suzanne Simard, professoressa presso il Dipartimento di Scienze forestali, tra gli esseri pensanti rientrano gli alberi, connessi dalla “Wood Wide Web”, una rete composta da radici, funghi e batteri che permette la comunicazione e lo scambio di sostanze tra l’albero madre e la sua prole. Inoltre, ogni albero sarebbe anche in grado di prevedere la propria morte, avvertendo così la progenie di creare nuovi legami.
Esistendo prima della comparsa dell’uomo, non dovrebbe sorprendere, infatti, che oltre a noi esistano altre forme di vita intelligenti e, riflettendoci, potremmo sentirci intimoriti, quasi terrorizzati all’idea che ci siano entità in grado di tramare contro di noi, o forse semplicemente ragionare.
Fortunatamente, i meccanismi di evoluzione che hanno guidato le cellule primordiali sono tra loro ben diversi e ciò ha permesso l’esistenza di quell’incredibile varietà che caratterizza i territori montuosi, campestri e cittadini, ma di questa diversità dovremmo esserne fieri, poiché garantisce la nostra individualità e rende il mondo continuamente una scoperta.