Amici separati dal destino: “L’amico ritrovato”
L’amico ritrovato, uno dei grandi capolavori di Fred Uhlman. Una storia coinvolgente che lascia un segno per gli amanti dei romanzi ambientati nella seconda guerra mondiale.
Fred Uhlman è stato uno scrittore tedesco vissuto dal 1901 al 1985. Nato da una famiglia ebrea, motivo per il quale, poco prima che Hitler prendesse il potere come Capo di Stato, scappò in Francia sotto consiglio dell’amico Pazaurek, dove però non ebbe una vita agiata. Provò a dipingere, riscontrando un successo iniziale, ma gli acquirenti erano difficili da trovare.
Nel 1936 si trasferì in Spagna, dove da lì a poco sarebbe scoppiata una guerra civile; decise così di ritornare a Parigi, diventando un apolide (a causa del furto del portafoglio e la conseguente perdita del passaporto). Nello stesso anno, quindi, si spostò in Inghilterra e nel 1940, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale, venne trattenuto nell’isola di Man, da dove venne rilasciato sei mesi dopo. Morì poi a Londra nel 1985.
Nel 1971 pubblicò la sua opera più famosa: “l’amico ritrovato” il primo della cosiddetta “trilogia del ritorno”.
Tutto ebbe inizio tra le mura del Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, il liceo classico più famoso del Württemberg. Qui, un giovane sedicenne ebraico, Hans Schwarz, viveva la sua vita annoiato da chi lo circondava.
Un giorno però, un ragazzo di famiglia nobile, Konradin von Hohenfels, entrò a far parte della classe. Sembrava essere diverso dai compagni, e questa cosa incuriosiva tanto il giovane Hans, da voler far colpo su di lui per poter diventare suo amico.
Il giovane ebreo cominciò a ideare una strategia per spiccare agli occhi del nuovo arrivato: provò a fare colpo andando bene a scuola o partecipando attivamente alle lezioni di ginnastica. Queste strategie si dimostrano fallimentari. Un giorno Hans portò in classe la sua collezione di monete e grazie a quelle riuscì a instaurare una piccola conversazione con Konradin.
Da quel momento iniziò una grande amicizia tra i due.
Tra discussioni varie, piacevoli chiacchierate e passeggiate tra le strade di Stoccarda, le giornate dei due sembravano essere piacevoli.
Purtroppo però, col passare del tempo, le leggi razziali impedirono ad Hans di vivere liberamente, per questo motivo i suoi genitori decisero di farlo partire per New York, dove vivrà insieme allo zio.
Col passare del tempo Hans invecchia, e i momenti passati negli anni precedenti con l’amico Konradin diventano solamente vecchi ricordi.
Trent’anni dopo, Hans, che ormai viveva in America da tempo, ricevette una lettera il cui contenuto lo sconvolse completamente.
Questo libro, ambientato nella Germania della seconda guerra mondiale, permette di inquadrare la situazione storica di quei tempi attraverso le giornate di due ragazzi, che si rivelano essere molto profonde, poichè attraverso loro vengono affrontate tematiche quali l’esistenza di Dio o gli effetti delle leggi razziali che costringono Konradin ad allontanarsi dall’amico. Inoltre il film “L’amico ritrovato”, del 1989 diretto da Jerry Schatzberg, ispirato per l’appunto al racconto del libro di Fred Uhlman, seppur molto più sintetico rispetto alle accurate descrizioni del libro, riesce a fornire le dinamiche generali necessarie per capirne la trama.
La storia nel complesso è coinvolgente a tal punto da riuscire a commuovere anche chi non apprezza storie ambientate in questo periodo.
Consiglio la lettura di questa breve ma coinvolgente storia che nella sua semplicità riesce a trasmettere molteplici emozioni.
Marisol Pollicino 4Bsa