No Pianeta B
Venerdì 22/04/2022 si è celebrata la giornata internazionale della Terra. Si festeggia in questa giornata l’ambiente e la salvaguardia del Pianeta terra. Oggi ci viene facile capire che è una festa importante per l’umanità. Sono moltissimi i fattori che ci dimostrano la nostra piccolezza nei confronti di una natura così grande e vasta. Basti pensare al fatto che noi, in qualità di uomini, conosciamo solo il 5% del fondo oceanico, mentre il restante 95% del nostro mare è inesplorato ed è quindi un mistero che ci fa capire quanto la natura possa essere bella e infame. È tanto grande e meravigliosa quanto pericolosa. Ragion per cui dovremmo dedicarci più a proteggerla che a contrastarla, perché altrimenti questa superiorità che crediamo di possedere non farà altro che ritorcersi contro. La celebrazione coinvolge ben 193 nazioni su 195, il che è un gran passo avanti per riuscire a rendere la salvaguardia del pianeta la normalità e non una semplice convenzione che alcuni scelgono di seguire. È importante ricordare le origini di questa celebrazione. Essa nasce nel 1962 dal libro manifesto ambientalista “Primavera silenziosa” della biologa statunitense Rachel Carson. In seguito a questo manifesto, più precisamente 7 anni dopo, in una conferenza dell’UNESCO a San Francisco, l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra. Si scelse inizialmente come data il 21 marzo, che coincideva con l’inizio della primavera nell’emisfero boreale. È una data che serviva come promemoria per sottolineare l’importanza di conservare le risorse naturali della Terra. Con il passare del tempo, si è trasformata in un momento educativo ed informativo utilizzato dai gruppi ecologisti per valutare le problematiche del pianeta come inquinamento di acqua, aria e suolo, l’estinzione di migliaia di piante e animali. Il 22 aprile 20 milioni di cittadini americani scesero in piazza, rispondendo ad un appello del senatore Gaylord Nelson per manifestare in difesa del nostro unico pianeta Terra. Questa manifestazione è diversa da una delle tante che facciamo noi oggi? Siamo tanti ragazzi riuniti in una lotta contro l’uomo che sfida la natura. Forse questo è uno dei campi in cui si spegne per un breve secondo la differenza che l’uomo crea in base a etnia, sesso e quant’altro. Perché tutti hanno il diritto di vivere in un ambiente sano e pulito, senza la paura che si nasconda dietro l’angolo. Oggi la giornata della Terra è divenuta un’occasione di confronto tra i leader mondiali affinché vengano adottate delle strategie comuni per, ad esempio, una drastica riduzione delle emissioni di gas serra. Proprio nel 2021 il leader statunitense Joe Biden ha convocato un vertice e in apertura a quest’ultimo egli ha affermato: “Siamo risoluti ad agire. Rispondendo e combattendo i cambiamenti climatici vedo l’occasione di creare milioni di posti di lavoro. È il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori: dobbiamo agire”. È questo l’appello che il leader fa a tutti noi: non c’è più tempo per pensare, è il momento di mettersi in gioco e cambiare le carte in tavola. È il decennio definitivo per capire se siamo destinati a un declino totale o ad una lenta ripresa. Per riuscire a cambiare il declino che caratterizza il nostro presente sarebbero necessari vari interventi ecosostenibili come: il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili e il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi.
Questa giornata dovrebbe sensibilizzarci una volta per tutte alle problematiche che danneggiano il nostro pianeta. Dovremmo svegliare la volontà di cambiamento che ormai è dormiente da secoli. “Non esiste un pianeta B”, una frase che gira ormai anche sui social. Ma la diffusione di questa affermazione riuscirà a suscitare una reazione, che veda come protagonisti i ragazzi? Non penso che basti, non è abbastanza per un problema di tale portata.
Emanuela Pisano, Alessandro Matteo Villani 4Cs