Gli Psicologi non curano l’ansia
Il 1 Aprile è stato il giorno del rilascio “Millenium Bug X” da parte degli Psicologi, versione deluxe dell’album di esordio uscito lo scorso giugno, il quale presenta l’aggiunta di inediti brani da parte del giovanissimo gruppo.
Per la musica italiana è l’inizio di una nuova pagina, che raccoglie l’eredità lasciata negli anni scorsi da altri cantautori “indie”, come Calcutta e il suo “Mainstream”, Franco126 e Carl Brave. Stavolta sono Drast e Kaneki, entrambi classe 2001, a rimboccarsi le maniche e a fare tabula rasa dei soliti pregiudizi e critiche riguardo la loro generazione: il miscuglio di tanti generi all’interno dei singoli brani rappresenta l’urlo di milioni di giovani che non resta a guardare di fronte gli accadimenti quotidiani, un grido contro tutte le ingiustizie e le inutili discussioni, le quali distruggono completamente ciò contro cui si scagliano.
“Vorrei solo un posto dove star tranquillo” (Vorrei);
“Il tempo sembra che resti sempre fermo” (Spensieratezza);
“I pensieri e la gente fanno male, si sa” (Estate80).
Sono proprio quelle inquietudini, personali e generazionali, che gli Psicologi raccontano in “Millennium bug”, talvolta in maniera più intimista (“Sto bene”, “Fantasma”, “Per me sei” e “Canada”, alcuni dei brani che si muovono su questo sfondo, nonché quelli di maggior successo), talvolta in maniera più diretta, sfacciata e rabbiosa (“Funerale” e “Povero”). I nuovi brani, che raccontano con ancora più dettagli la complessità del mondo che hanno intorno con verità e intelligenza compositiva, sono:
- Incubo (prod. Dardust);
- Solo (prod. Winniedeputa & Drast);
- Jailbreak (prod. Winniedeputa & Drast);
- Danza (prod. Drast, add. prod. Axel Legit)
- Estate80 (prod. Brail & Drast)
- Mille spine (prod. Erin)
“Quante volte hai detto – cambia, cambia cambia – ma il tempo non ci cambia, passa e basta” (Danza);
“Cosa si prova a saltare nel vuoto?” (Incubo);
“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” (Incubo).
Molte volte ci siamo sentiti criticati, giudicati e biasimati da altri che di noi non sanno un bel nulla, molte volte abbiamo sentito la necessità di cambiare il mondo e molte altre ci siamo sentiti gli unici a volerlo per davvero. Il mondo non cambia in un giorno, ma almeno ci rimane sempre della buona musica da ascoltare.
“Mi hanno detto che le persone come me rendono il mondo peggiore. Non resta che guardare questo mondo che cade, ma noi abbiamo l’amore e loro hanno le pistole” (Generazione).
Alessandro Pannone, 4Asa