“Dire la verità è sinonimo di follia?”

Mai dire mai (La locura), Willie Peyote

Guglielmo Bruno in arte Willie Peyote ha partecipato alla 71esima edizione del Festival di Sanremo. Il brano che ha portato sul palco dell’Ariston è “Mai dire mai (La locura)” e affronta tematiche politiche e sociali. Denuncia il sistema discografico italiano, accusato di aver creato delle marionette orientate a seguire dei trend con un chiaro riferimento anche a come le dinamiche discografiche siano soggette a social come Tik-Tok o piattaforme di sharing musicale come Spotify. Il titolo del brano è un riferimento alla sitcom italiana Boris con protagonista Francesco Pannofino, con la quale vuole condividere una spregiudicata ironia che si fa sempre più pungente nelle parole cantate dall’artista. Un pezzo che si apre con sarcasmo con “Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”. Parole forti che mirano a suscitare la reazione e il ragionamento dell’ascoltatore. “Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-Tok” quindi le case discografiche non si interessano del talento di una persona, possono stipulare un contratto lavorativo anche se spopoli su Tik-Tok. Tratta l’incoerenza della politica italiana la quale riapre gli stadi ma non teatri né live, ironizza dicendo “magari faccio due palleggi mai dire mai”. Anche il ritornello è una accusa a questa società “affamata dell’hype” ovvero quando un TikToker è costantemente presente nella pagina For You e riceve molta attenzione così spopola e ha successo. E’ un brano che descrive uno spaccato sociale in linea con i tempi e che va contro corrente. Strofe pesanti che si scontrano con impatto contro il mondo capitalistico, il consumismo e il materialismo.

Melania Barba 3Cs

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