NUOVA GUERRA MEDIATICA : PRESUNTI VOTI TRUCCATI AI GRAMMY AWARDS
Da poche settimane si è conclusa la premiazione dei Grammy Awards, nota per
essere la più prestigiosa riconoscenza in ambito musicale e dell’industria dello
spettacolo. Sul palco si sono visti susseguirsi artisti come Beyoncé, Taylor Swift, Billie
Eilish, Dua Lipa, Post Malone ed Harry Styles.
La votazione è curata dalla “ Recording Academy ” , associazione di artisti e tecnici
statunitensi che fanno parte dell’industria musicale.
I Grammy , famosi per il loro celebre premio , ossia la famosa statuetta che
rappresenta un grammofono, hanno visto come protagonista Beyoncé, che ha
ricevuto ben nove nomination.
Come tradizione, però, anche nell’ultima edizione i Grammy si sono ritrovati
nell’occhio della bufera , ancora una volta con un nuovo scandalo.
Già nel marzo dello scorso anno la premiazione è stata sporcata da diverse accuse. È
proprio Deborah Dugan, ex presidente dei Grammy e prima donna a rivestire questo
ruolo, a segnalare delle irregolarità all’interno dell’associazione e a sostenere che i
voti sono totalmente truccati. La donna, poi licenziata, aveva anche denunciate a
molestie sessuali da parte di uno degli avvocati dell’organismo, smentite da
quest’ultimo.
Paradossalmente, la Dugan venne assunta proprio come simbolo di lotta alle
discriminazioni di genere all’interno del mondo dell’industria musicale.
Sono poi stati i legali dell’Academy a sostenere che la donna ha lanciato solo una
dannosa campagna mediatica contro i Grammy, cercando di far deragliare lo show.
Eppure le voci non si fermano qui.
È con la 63esima edizione che i Grammy Awards ritornano a destare sospetti.
Già da novembre l’associazione Academy è di nuovo sotto accusa per corruzione e
favoritismi da parte di artisti come The Weeknd e Zayn Malik .
Le accuse più discusse sono sicuramente quelle di The Weeknd che, escluso dalla
premiazione, nonostante il successo globale del suo ultimo Album, con un post
Instagram sostiene di volere trasparenza nelle nomination e nelle premiazioni.
A seguirlo è Zayn Malik, che con un Tweet sostiene le parole del collega e svela che
“se non si stringe la mano e si inviano regali non c’è nessun tipo di considerazione, e
che sicuramente il prossimo anno invierà un cesto di dolciumi!”
Ciò che i due artisti, di origini Etiopi e Pakistane, hanno cercato di trasmettere è la
necessità di inclusione, di far comprendere la mancanza di trasparenza nelle
nomine degli artisti e la presenza di favoritismi, di razzismo e della famosa “network
politics” che influenza il processo di voto.
Bisogna assicurarsi di onorare e celebrare l’eccellenza creativa di tutti, di premiare il
vero talento e di non avere interesse solo nei soldi e nei vantaggi.
Eppure in questo momento di forte attenzione alle discriminazioni, l’industria
musicale aveva deciso di fare qualche passo avanti in questo ambito, cercando di
eliminare stereotipi e favoritismi…
Secondo voi, cosa sta accadendo nell’ industria musicale ?
Anna Di Palma 3Bsa