LO SPORT SI FERMA ANCORA A MINNEAPOLIS
Ancora una volta una tragedia scatena l’ira degli afroamericani nello stato federato del Minnesota, muore un ragazzo appena ventenne.
La città di Minneapolis si trova nuovamente di fronte ad una situazione molto delicata, in bilico tra razza e potere. Questa volta a farne le spese è un ragazzo nero di 20 anni che nella notte dell’11 aprile è stato fermato dalla polizia per un’infrazione al codice stradale. La polizia ha affermato che il ragazzo stava cercando di rientrare in auto mentre un poliziotto lo stava mettendo in stato di arresto. La tragedia è avvenuta quando una poliziotta veterana del dipartimento di Brooklyn Center, Kim Potter, ha fatto fuoco sul ragazzo scambiando la pistola per il teaser. Questo ha causato subito l’ira di tutta la popolazione che ha immediatamente organizzato delle proteste violente che hanno causato molti arresti e feriti.
A queste proteste sta partecipando anche il mondo dello sport americano, che ha annullato le prossime partite dei club del Minnesota nei principali campionati sportivi della nazione: NBA (Basket con il match tra Minnesota Timberwolves e Brooklyn Nets), MLB (Baseball con la partita tra i Minnesota Twins e i Boston Red Sox) e NHL (Hockey con la gara tra Minnesota Wild e San Jose Sharks). Questo dimostra quanto il mondo dello sport voglia dare forza alle grida di protesta di tutte le persone che non ne possono più di queste discriminazioni in tutto il mondo e specialmente nel Minnesota. Proprio in questo stato, appena lo scorso maggio è avvenuto l’omicidio di George Floyd e in questi giorni comincerà il processo per questa causa.
Purtroppo da secoli esiste il razzismo nonostante le moltissime proteste e movimenti per contrastarlo. Credete che con una presa di posizione da parte del mondo dello sport si possa dare una scossa al razzismo?
Bottiglieri Claudio e Vincenzo Maione