Un mondo di plastica
L’uomo ancora una volta si è spinto troppo oltre causando diversi problemi; a subire tutto ciò sono gli animali e la stessa Terra. Uno tra i problemi più comuni è la plastica, elemento che ormai è diventato indispensabile nella vita dell’uomo.
Ormai, infatti, viviamo circondati dalla plastica: bicchieri; piatti; posate; utensili per la casa; bottiglie; buste, etc. Sono oggetti sicuramente molto utili nella vita quotidiana, ma pessimi per il riciclaggio: soltanto il 9% della plastica, infatti, viene riciclata. Il 91% restante, non riciclabile, viene gettato nei mari, causando l’estinzione di molte specie marine, o bruciato, rilasciando gas inquinanti e tossici.
Immaginate di essere una tartaruga marina. Le tartarughe marine mangiano meduse dall’aspetto molto simile alle buste di plastica. Immaginate ora di trovarvi di fronte un oggetto trasparente molto simile a una di esse. Inconsciamente mangereste quell’oggetto. La tartaruga potrebbe soffocare oppure avere un blocco intestinale, che porterebbe alla sua morte.
Ciò non accade solo alle tartarughe, ma anche ad altre specie animali. Un altro esempio è infatti quello del capodoglio ritrovato morto sulla spiaggia di Cabo de Palos in Spagna. All’interno del suo stomaco erano presenti circa ventinove chili di plastica, ripartiti in bidoni, sacchi di rafia, sporte, boe, corde, pezzi di rete e immondizia di ogni tipo. Per contrastare questo problema l’UE ha deciso di bandire i prodotti di plastica monouso, per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative, e di limitare a livello nazionale l’uso di quelli per i quali non ne esiste alcuna. Questo divieto è stato approvato e si applicherà su bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini. Verranno invece limitati i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri, contenitori e tazze per bevande, prodotti da tabacco con filtro, salviette umidificanti, palloncini e borse di plastica in materiale leggero.
Speriamo che questo e tanti altri problemi provocati dall’inquinamento vengano risolti prima del punto di non ritorno, altrimenti la vita sulla Terra terminerà quanto prima.
Dello Iacono Giuseppe 1DSA